Lungo le coste della Sardegna è ancora oggi possibile osservare numerose fortificazioni militari risalenti alla Seconda guerra mondiale, che spesso appaiono sostanzialmente intatte. Infatti, l’ipotesi per le quali furono costruite, ovvero ostacolare o impedire l’avanzata alleata verso l’interno, non si verificò mai. Dopo l’8 settembre, infatti, con la connivenza o perlomeno l’acquiescenza delle truppe italiane, le forze militari tedesche evacuarono quasi senza incidenti l’Isola verso la Corsica, segnando così la fine del conflitto mondiale per la Sardegna. Che passò sotto il controllo del Governo Badoglio e la tutela degli Alleati, che sbarcarono nei giorni successivi (il 17 settembre) le loro truppe nell’Isola senza sparare un colpo. Insomma, uno sbarco in Sardegna stile D-Day non ebbe mai luogo. Ciò non toglie che, per lungo tempo, questa possibilità fu valutata concretamente dalle forze militari alleate e temuta da quelle dell’Asse, che per l’appunto svilupparono un sistema di fortificazione che, alla fine del 1942, contava circa 1400 opere fortificate ultimate/da ultimare o comunque progettate (fonte, associazione studi storici e fortificazioni della Sardegna).
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